2 HOURS OF INTERLAGOS | IL GRANDE FINALE

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    INSIDE WEC N.2
    2 HOURS OF INTERLAGOS – IL GRANDE FINALE



    Il mondo ci ha dato appuntamento qui, Interlagos, per decidere chi ne diventerà padrone. In entrambe le categorie il campionato piloti è ancora aperto. In LMP1 l’Audi n.22 di Matteo Boschetti deve difendersi dalla straordinaria rimonta della Porsche n.25 di Alessandro Verni (Unapulitan), vincitore delle ultime due gare e distante di soli 2 punti dalla vetta.
    In GT, invece, il campionato si potrebbe chiudere già in qualifica. Se la Ferrari n.2 di Lorenzo Brolli (Rambo) dovesse ottenere la pole position i giochi sarebbero matematicamente chiusi.
    Interlagos è una pista completamente diversa dal Nurburgring: Più corta, più stretta, tecnicamente agli antipodi rispetto alle 3 piste che abbiamo visto fino ad’ora.
    Di conseguenza i valori in campo sono un’incognita.
    Poco dopo lo spegnimento del semaforo rosso in fondo alla pit-lane tutti i piloti scendono in pista per effettuare i 30 minuti di qualifiche. La 919 si dimostra subito veloce, ma non è Verni a far segnare i migliori tempi. Alessio Miele, seppur per pochi millesimi, riesce a strappare la pole al compagno di squadra prendendosi il punto della prima posizione. Una scelta discutibile, soprattutto perché quel singolo punto potrebbe cambiare le sorti del campionato.
    Ad inseguire tutti gli altri, con Toyota ed Audi che devono accontentarsi della seconda e della terza fila, seppur più vicini alle Porsche rispetto al Nurburgring.
    A giocarsi bene la qualifica, rispetto a quello che è successo in Porsche LMP1, è la Ferrari. Brolli, passando in pole position inseguito alla squalifica di Giuseppe Taormina (Peppealonso), riesce a vincere il titolo piloti già in qualifica, coronando una Season 1 difficilmente dimenticabile per il riminese. La gara, però, si prospetta tutt’altro che facile per le Ferrari. Simone Casciaro non ha fatto segnare un buon tempo in qualifica ed, inoltre, Chevrolet e Porsche hanno a disposizione ottime vetture.
    La tensione cresce. La Porsche, in LMP1, deve gestire i due caldi piloti, mentre l’Audi ha il compito di dare a Boschetti il miglior pacchetto possibile.
    La bandiera verde sventola al passaggio dei piloti nel rettilineo principale, andando a decretare il via alle ostilità.
    Verni e Miele non indugiano e già alla fine del primo giro distaccano di un secondo la R18 di Boschetti, mentre Fedele (Toyota) cerca di liberarsi di Bellegati (Audi), riuscendoci dopo pochi passaggi.
    Nel frattempo, in GT, Brolli ha mantenuta la prima posizione, approfittando della lotta tra le due Corvette C7R di IvanVen e Mattia de Campo. Dei problemi al posteriore della vettura affliggono, invece, la Ferrari n.54 di Casciaro, tamponato nel corso del primo giro dalla Porsche di Giuseppe Taormina, anch’esso autore di una prima parte di gara non proprio esaltante.
    La situazione sembra definita. Nella prima ora di gara le 919 scappano via, lottando come se non ci fosse di mezzo un titolo. I volti nei box sono tirati, colmi di una paura che però si va a mischiare con la probabilità, sempre più elevata, di vincere entrambi i campionati. Verni e Miele si alternano al comando svariate volte, riuscendo a non perdere troppo tempo nei confronti di Boschetti e Fedele.
    Proprio il pilota Audi sembra aver perso le speranze. La sua vettura è scorbutica, spesso in sovrasterzo e con un bilanciamento non proprio ideale.
    A complicare la situazione del marchigiano è la TS050 di Fedele, il quale dopo un semi-testacoda sembra aver abbastanza ritmo per recuperare il terreno perso dalla R18.
    Se in LMP1 quasi tutti i piloti sono distaccati, in GT la gara è più aperta che mai.
    Sono cinque i piloti racchiusi in meno di venti secondi. A dare spettacolo soprattutto Casciaro, De Campo e Taormina, con quest’ultimo che riesce a realizzare un sorpasso capolavoro in curva 4, infilando sia la Ferrari sia la Corvette ed approfittando del caos generato dalle due Porsche LMP1 e dalla Aston Martin doppiata di Pietro Bolsi.
    All’improvviso l’atmosfera si fa drammatica. Il campionato torna a favore di Boschetti. Miele, intento a marcare il compagno di squadra, sbaglia ed impatta contro il muro, danneggiando quasi completamente la propria vettura. Riesce a tornare in pista si, ma con un notevole svantaggio dal gruppo di testa.
    La Porsche, rimasta solo con Verni in lotta per la vittoria, deve cercare di minimizzare al minimo i rischi. Il pilota, però, non è d’accordo. Nello stesso punto in cui Miele ha dovuto dire addio alle speranze di vittoria, Verni danneggia la sospensione posteriore destra in un contatto con la Porsche 911 di Taormina. I meccanici non sono pronti. Verni rientra ai box. Il danno al posteriore è decisamente serio e la perdita di tempo è ingente. In testa alla gara passa la Toyota di Fedele, seguito da Boschetti, virtualmente campione del mondo per 1 punto.
    Quando tutto sembra girare per il meglio per l’Audi arriva un altro colpo di scena. Anche Boschetti sbaglia, danneggia la sua R18 e viene costretto ad effettuare, come successo a Verni, un pit-stop in più.
    Intanto in GT i primi tre piloti si sono avvicinati. In 3 secondi troviamo Brolli, Ivan e Taormina. E’ proprio il pilota Porsche che rompe gli indugi e decide di iniziare l’attacco alla Corvette. Ne esce una lotta stupenda, caratterizzata da molteplici ruota a ruota, varie sportellate e tanto agonismo. Una lotta senza fine che porta i piloti a subire lievi danni alle rispettive vetture.
    Tornando alla categoria LMP1 troviamo Verni in prima posizione in seguito al pit-stop di Fedele, l’ultimo della gara. Terzo Boschetti che può solo sperare in un grave errore da parte di Verni. Un errore che nell’ultima fase di gara non arriva.
    Verni effettua l’ultima sosta, uno splash & go, tornando in pista in seconda posizione dietro a Fedele di circa venti secondi e davanti a Boschetti di due.
    Lotta più aperta che mai in GT. Taormina, nonostante un testacoda alla “S do Senna”, realizza una serie di giri mostruosi che gli permettono di recuperare e poi superare la Chevrolet di Ivan, il quale si deve arrendere soprattutto a causa dei pesanti danni subiti negli ultimi 10 minuti di gara.
    A 5 minuti dal termine della 2 Ore di Interlagos Lorenzo Brolli (Ferrari) comanda la classifica GT con 3.7 secondi di vantaggio su Taormina. In terza posizione sale, dopo i problemi Chevrolet, Simone Casciaro.
    Il distacco tra Brolli e Taormina sembrerebbe troppo elevato ed irrecuperabile. Non sarà così. Taormina concretizza una rimonta straordinaria, arrivando negli scarichi di Brolli all’inizio dell’ultimo giro.
    Prova il sorpasso all’interno di curva 4 ma la Porsche sottosterza e Brolli riesce ad incrociare. Le prossime curve saranno decisive.
    In curva 6 Taormina ha la traiettoria a favore ma và ancora, seppur leggermente, lungo. Ciò permette, in entrata di curva 7, il controsorpasso della Ferrari.
    Brolli viene, però, sorpreso dal siciliano, che in curva 8 infila la propria 911 RSR senza troppi complimenti. La sportellata data alla 458 Italia è potente, aggressiva, ma regolare. Una mossa che porta Giuseppe Taormina a vincere la 2 Ore di Interlagos categoria GT, una gara stupenda, decisa nell’ultimo giro e nella quale i primi quattro piloti sono stati in lizza per la vittoria fino pochi minuti dal termine.
    Ultimi attimi di gara della categoria LMP1 senza troppe sorprese. Fedele, in gestione, vede il suo vantaggio su Verni ridursi di circa un secondo al giro. Ciò non basta al riminese della Porsche per agguantare la vittoria della 2 Ore.
    A bastare è, però, il suo secondo posto.
    Antonio Fedele vince l’ultimo round della Season 1 del WEC, portando al successo per la prima volta il team Toyota e la TS050, terza vettura sulle tre presenti a vincere almeno una gara.
    Come abbiamo detto, a Verni basta il secondo posto. Il pilota Porsche n.25 passa sotto la bandiera a scacchi e diventa il primo Campione del Mondo WEC, pareggiando i punti con Boschetti e vincendo per differenza di vittorie (2 Verni-1 Boschetti). E’ proprio il pilota Audi ad arrivare terzo in gara ed a perdere il titolo. Una situazione sportivamente drammatica per il Team DGS, che dopo Suzuka sperava in tutt’altro esito. E’ un Boschetti deluso, amareggiato, triste, sconfitto quello che esce dalla R18. Poche sono le sue parole. Poche ma efficaci, parole che esprimono al meglio la situazione emotiva del marchigiano.
    Conclude quarto un bravissimo Miele, pilota dimostratosi costante ma allo stesso tempo aggressivo, soprattutto nella prima ora di gara. C’è da capire cosa avrebbe potuto fare senza l’incidente, ma sicuramente può essere la futura promessa del WEC. In quinta e sesta concludono i deludenti Filippo Bellegati (Audi) e Daniele Spadi (Synestra-Toyota).
    La prima stagione del WEC by FNATION sembra concludersi, quindi, nel segno di Porsche e Ferrari. In LMP1 però non è finita.
    Il team AUDI DGS chiede una riunione straordinaria con la direzione gara. La richiesta? Revisionare i risultati di Suzuka, in particolare la Pole Position della Wild Card Campana (Porsche), segnata con vettura irregolare dal punto di vista tecnico.
    In seguito a varie considerazioni la Direzione arriva ad una decisione unanime:
    Campionato stravolto, cambia tutto. Viene annullata la pole di Campana e di conseguenza quel singolo punto della qualifica viene assegnato alla R18 n.22 di Boschetti, il quale diventa il primo definitivo campione WEC categoria LMP1.
    Tutte le convinzioni in casa Porsche crollano, il campionato è stato perso e quel sogno da poco concretizzato si smaterializza in un nulla di fatto.
    Si crea un clima teso. Verni e Miele entrano in contrasto a vicenda. Sulle spalle di quest’ultimo c’è la pole position realizzata ad Interlagos. Se, infatti, Miele avesse lasciato il miglior giro di qualifica ad Alessandro Verni la Porsche avrebbe vinto anche il titolo piloti. Ovviamente, non è andata così, e queste sono state le conseguenze di una gestione non ottimale dei piloti.
    Un campionato che si conclude ma che ritornerà in questo stesso anno con la Season 2, sperando che sia ancor più avvincente di quella appena passata.
    Tanti gli interrogativi che ci affliggeranno: Riusciranno Audi e Ferrari a confermarsi nelle rispettive categorie oppure avranno vita difficile? Quali saranno i nuovi piloti presenti? Quale sarà il format? Quante nuove vetture vi saranno?
    Il quesito più importante è, però… Riusciremo a replicare se non aumentare lo show ottenuto nella Season 1?
    Se siete curiosi di conoscere ciò che avverrà nei prossimi mesi allora non vi resta che rimanere aggiornati seguendo il nostro canale YouTube, il nostro sito e la nostra pagina Instagram.
    SEE YOU SOON WEC!



     
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